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Archive for the ‘ARTISTA: Rey’ Category

Recensione  e intervista a cura di Enrika S.A. Scream

LIVE REPORT

Dopo aver visto MTV Spit 2013, non ce lo fai un giro a vedere Shade live? Ovvio. E quindi io e la mia amica alle 20.30 del 7 settembre siamo a Cologne, in provincia di Brescia a vedere se Shade è veramente così bravo come sembra in TV. E la risposta è sì. Ma andiamo per gradi.

Il locale a quell’ora è già pieno, non chiedetemi il motivo. Noi entriamo convinte, chiediamo dell’artista per l’intervista. Ci chiedono se possiamo aspettare una mezz’oretta, sta ordinando da mangiare. Rispondiamo di sì, tranquille, tanto, mica cambia qualcosa. Poi arriva lui e ci dice che vuole aspettare, che intanto ordina, ma prima di cenare vuole fare l’intervista. Ci chiede chi siamo, di dove siamo, e per che rivista scriviamo. E già qui mi fermo e vi dico che in tre anni da giornalista non mi sono mai, e dico mai, sentita chiedere da qualcuno ‘per che rivista scrivi?’ e tanto meno chiedere cose su di me. Mai. Senza contare che esistono anche persone che mangiano tranquillamente mentre tu gli parli o che non ti dicono niente e spariscono, lasciandoti a metà. Vabbè, lasciamo perdere; diciamo solo che il ragazzo ci piace. Comunque, iniziamo, tra battute e scherzi in poco tempo finiamo e lasciamo che Vito possa cenare, ma solo con la promessa che ci rivedremo dopo.
A questo punto abbiamo tempo di guardarci intorno e di analizzare l’ambiente. Questo è un locale dove, quando ci venivo spesso, tipo uno due anni fa, ci giravano le migliori persone. Ci ho visto band bravissime, rock, metal, pop e anche rap. Adesso che mi guardo intorno vedo solo ragazzi e ragazze con massimo 12 anni, con vestiti decisamente molto discutibili e l’immancabile alcolico in mano. Della musica proveniente dall’interno del locale ci salva dal pronunciare ulteriori pareri non ripetibili: la battle freestyle è iniziata e non vogliamo perdercela.

Entriamo, il locale è pieno e i freestylers si passano il microfono l’uno all’altro. Non so dirvi bene come è andata la sfida, in realtà, per il semplice motivo che ho visto solo la prima selezione e su circa dieci che hanno cantato, me ne è piaciuto uno (e neanche tanto), quindi ho abbandonato l’impresa. Sinceramente mi aspettavo di trovare qualche piccolo talento, o boh non lo so. Invece niente. Peccato. Visto che, oltretutto, c’è anche pieno di gente che ci guarda male (?!), usciamo e aspettiamo che prendano posto Rew e Shade. Dopo un tempo interminabile, rientriamo. Il locale è pieno. Ci mettiamo in prima fila, io sul palco a fare le foto. Il concerto non dura molto, circa un’oretta, ma il duo dimostra di aver grinta fin dall’inizio. Il pubblico, confermando la nostra ipotesi di ‘persone senza gusto’, diminuisce, ma chi rimane è in estasi. Rew e Shade non si lasciano scoraggiare e continuano a richiamarlo all’attenzione e a coinvolgere la gente, ora urlando di cantare, ora di alzare le mani. Sono proprio bravi. Decisamente troppo presto, il concerto finisce, ma prima di scendere dallo stage, i torinesi dedicano un po’ di tempo al freestyle. E in realtà, se fino ad adesso sono piaciuti, beh, è in questo momento che ti innamori, perché è nel freestyle che vedi la vera bravura dell’artista. Che Shade avesse una vena comica lo sapevo, che facesse veramente ridere no; e idem Rew. Che piacevole scoperta! I ragazzi si sfidano, prendono oggetti dal pubblico, ci rimano sopra, poi li restituiscono. Come gran finale Rew prende addirittura un ragazzo dal pubblico. Se dovessi dare un voto da uno a dieci, sarebbe undici. Sarà che io magari avevo delle basse aspettative, ma mi hanno proprio sorpreso.

Alla fine del live, i rapper scendono dal palco per fare foto e autografi ai fans. Io passo molto alla svelta a complimentarmi e a salutarli per l’ultima volta, con la promessa di vederli presto in provincia.

INTERVISTA A SHADE

Bene, iniziamo. Come prima cosa ti dico che non voglio farti un’ intervista noiosa, ma preferisco andare a fondo, scoprire il vero Shade. Quindi, presentati.

Sono un coglione, ho 25 anni, sono di Torino. Studio, o almeno mi piace dire che studio recitazione in una accademia. Siccome sono un ragazzo molto egocentrico, il rap non mi bastava e ho incanalato tutto il mio egocentrismo nella recitazione. Ho anche fatto e faccio tutt’ora il comico. Direi che con ‘sono un coglione’ avevo riassunto bene la risposta.

Sappiamo che i tuoi interessi sono molto ampi. Ho sentito che fai anche il comico. Hai iniziato prima a fare quello o hai iniziato prima a fare rap?

No, ho iniziato prima a fare rap. E’ nato abbastanza per caso: ho sempre avuto un’attitudine molto comica, anche nei live, nei pezzi: racconto sempre cazzate, storielle. E’ successo per caso, due o tre anni fa, allo Zelig, mi ero trovato lì, ad un contest, avevo vinto e fatto amicizia con i comici. Quindi, gli ho fatto leggere un po’ di roba che scrivevo io e abbiamo fatto delle serate insieme. E da lì ho iniziato a fare lo stand-up comedian.

Quindi non hai abbandonato quel mondo?

Al momento sono così preso dalle faccende musicali, che non riesco a dedicarci molto tempo, però sto lavorando anche a quello. Vorrei girare una webseries, insieme ad Alessandro Regaldo, il mio sceneggiatore. Lui mette le cose serie, io le cazzate, così esce una cosa decente.

Da Zelig al freestyle però è un bel salto, soprattutto insolito. Come ti sei avvicinato a quel mondo?

Beh, a 16 anni, andando in skateboard, che cosa ascolti? Ascolti rap. Ero fan di Eminem (e lo sono tutt’ora), e avendo visto 8 Mile, ho visto le battle freestyle e mi sono innamorato di quel mondo lì. Anche perché, oltre a essere egocentrico, io sono anche uno stronzo, e mi diverto un mondo a prendere in giro la gente: fare le battle freestyle è stato il passo successivo. E mischiare comicità e rap è stato così spontaneo che non saprei dirti neanche come, è proprio come sono fatto io.

Ora, vero che la musica viene prima di tutto, ma è anche vero che il come con cui ti presenti lascia la prima impronta nella mente dell’ascoltatore. Come hai scelto il tuo nome d’arte?

Mi sono studiato tipo una ventina di spiegazioni strafighe sul mio nome. La realtà è che mi piaceva come suonava. No, vabbè, c’è questo discorso dietro: volevo chiamarmi Fede, ma c’era già uno che si chiamava così a Torino, nei Lyricalz, un gruppo rap storico degli anni ’90, che è stato il periodo d’oro del rap. E io, che comunque ho iniziato a rappare nel 2005, li ascoltavo e avevo grande rispetto, quindi non mi sarei mai permesso di chiamarmi come uno di loro. Poi c’era Yoshi, che era Tormento dei Sottotono. Allora ho fuso Yoshi e Fede ed è uscito Shade.

Cioè tra Yoshi e Fede ti è uscito ‘Shade’?

Sì! Lo so, è una cazzata clamorosa. Però una volta un tipo viene e mi dice ‘Ti chiami Shade perché significa ‘peccato’ in tedesco?’ e io ho detto ‘Sì, mi hai beccato.’ Mi piaceva molto di più.

Una delle più grandi soddisfazioni che tu abbia mai provato immagino sia stata vincere MTV Spit 2013. Come è stato? Te lo aspettavi?

Ti sembrerà da Miss Italia la risposta, ma non me lo aspettavo veramente. E se devo dirti come è stato, la parola che riassume tutto è ‘emozionante’. E’ stata davvero una bella emozione che non ho ancora metabolizzato. Probabilmente se prima di Spit fosse arrivato uno Shade dal futuro, con la Delorean, a dirmi ‘Oh! Guarda che lo vinci tu Spit!’ mi sarei messo a piangere e gli avrei risposto ‘Ma vaffanculo non è vero.” Invece, dopo aver vinto, non ho mai avuto quella roba da dire ‘Minchia, ho vinto.’ Cioè, non mi è mai balzato in mente, non l’ho ancora metabolizzato. Però è stato bello. È stato diverso dalle altre battle, perché quando hai delle telecamere davanti è tutto diverso, hai una pressione differente.

E come è l’ambiente?

Guarda, ti dirò la verità: ti mette nella condizione peggiore. Sei uno che deve improvvisare. Stai lì dalla mattina fino alla sera, non sai su cosa dovrai rappare, cosa dovrai dire e, insomma, stare lì così per otto ore ti spegne un po’ la fantasia. Fortunatamente è un programma con il pubblico, quindi se sei un rapper, il tuo istinto è di prendere il pubblico, far prendere bene la gente. Quello ti aiuta molto. Se non ci fosse il pubblico sarebbe deleterio, quindi diciamo che il fatto che ci fosse molta gente mi ha stimolato molto.

E cosa fate dalla mattina alla sera?

Eh, ti mandavano lì dalla mattina. In realtà poi preparavano lo studio, facevano le prove con i check, arrivavano i guest. Quindi era necessario essere lì dalla mattina.

A dirla tutta, hai vinto un sacco di soldi, 5 mila euro se non erro. In cosa li hai spesi?

Sono ancora lì, illibati, nel forziere di MTV. Non lì ho ancora spesi.

E non hai idee?

Guarda, mi sono ripromesso di fare un regalo a mia madre, ma ancora non le ho preso niente. Sono un pessimo figlio. Non so neanche cosa regalarle, anche perché mia mamma ha dei gusti di merda, quindi per farla felice dovrei regalarle un cd di Gigi D’Alessio e entrare in un negozio a prendere un cd di Gigi D’Alessio per me è una vergogna. Metti che mi vede qualcuno!

Magari ti riconoscono.

Eh sì! No, comunque, pensavo a un viaggio. Magari a Los Angeles a fare un giro agli Actor Studios.

Se ti serve qualcuno che la accompagni mi offro.

Il posto c’è.

Spit non è l’unico concorso che hai vinto. Ci sveli il tuo segreto? E’ tutta farina del tuo sacco o hai degli oggetti o dei riti porta fortuna?

Non ci sono rituali particolari. In realtà quello che secondo me mi fa vincere è il fatto che mi diverto. Quello è il segreto. Tanti rapper con cui mi incontro sono tesi, concentrati sul far prevalere la loro personalità. Io sono tranquillo, sorrido, mi diverto e mi diverto ancora adesso a fare freestyle alle serate. Avendo vinto Spit, arriva sempre il rapper di turno che ti dice ‘ti voglio sfidare’.

Hai detto che c’è sempre qualcuno teso sparaci qualche nome, dai! Fai un po’ di gossip.

(Walter, in parte a Shade): Emis Killa.

Emis Killa?

Mah, io con Emis ho un bel rapporto. Cioè, adesso non ci vediamo da un po’, forse un annetto. Però con lui mi sono sempre trovato bene. E’ un ragazzo che tanti dicono ‘Se la tira’ eccetera, ma magari lo hanno solo conosciuto in certe situazioni dove c’è la pressione del tour manager, della data e tutto. In realtà è un ragazzo molto tranquillo, con lui ti diverti anche a fare freestyle.

E gli altri di Spit invece? Tipo, non so, Ensi, Nitro..

Io quando sono arrivato a Spit loro li conoscevo già tutti. L’unico che non conoscevo con cui mi sono sfidato era Debbit, e tra l’altro, è stato una piacevole scoperta, perché mi sono trovato bene a fare freestyle con lui, è simpatico, ironico, eccetera. Ti dirò, ovviamente, il miglior freestyler di quelli che sono stati a Spit è Ensi, abbastanza scontato. Un gradino, ma proprio un briciolo sotto Ensi, ci metto Kiave.

Quindi, Ensi sopra tutti?

Ensi sopra tutti. Subito sotto, Kiave.

Stai riscuotendo un successone. Quali sono i prossimi progetti? Qualcosa riguardo il freestyle, undisco da solista, un tour o che altro?

Ci sono tutte e tre queste cose. Ho un disco da solista in lavorazione: l’ho scritto tutto, lo devo solo registrare. Ovviamente non posso svelare quali sono i featuring, quali sono le produzioni.

Ci speravamo.

No (ride). Sono tutti artisti che stimo tantissimo, mi sono tolto i miei sogni di quando ero un ragazzino.

Dai su, dicci qualcosa! Abbiamo tutte e due sedici anni. Vabbè la mia amica un po’ di più.

(ride) Diciamo che uno di questi è il mio rapper preferito. Gli altri sono rapper che stimo tantissimo, che mi hanno sempre emozionato. Invece, per quanto riguarda il freestyle: se va in porto questa web series, in ogni puntata ci sarà il mio momento freestyle. Poi ho in programma anche dei video virali, in cui farò cazzate in giro. Quello che mi riesce meglio.

Per ultimo, ti faccio una domanda diretta al concerto di oggi. Che cosa ti aspetti dai fan bresciani? E dai freestylers?

Mi aspetto un livello abbastanza alto dei freestylers, anche perché quelli del nord sono tutti molto improntati sulle punch-line e difficilmente sono come quelli deil sud, che fanno freestyle più tranquilli, più chillin’, usando un termine tecnico. Mi aspetto una battle in cui ci si scanni abbastanza, mi voglio divertire. Per quanto riguarda la gente, sono sicuro che saranno caldi.

Grazie mille per il tuo tempo! Ci vediamo più tardi.

Figurati, grazie mille a voi.

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