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Archive for the ‘ARTISTA: N.A.N.O.’ Category

ETICHETTA: Fosbury Records
GENERE: Pop, elettronica

TRACKLIST:
1. Y (feat. Pacifico)
2. Il Buio (feat. Sara Mazo)
3. Cuoricino
4. Cohen
5. Lo Squalozecca (ft. Federico Fiumani)
6. Io Accuso
7. Brainstormo (ft. Sara Mazo)
8. E.M.I.
9. Il Nuovo Me (feat. Max Collini)
10. Close
11. 54G
12. La Città

Siamo arrivati alla svolta, dopo Mondo/Madre per N.A.N.O., ovvero Emanuele Lapiana, già noto per i C|O|D, che esce nel duemilaundici con un disco incendiario, con un titolo devoto alla nuova leva cantautorale: I Racconti dell’Amore Malvagio. Un lavoro personalissimo, e per questo maturo e assolutamente incandescente, pieno di quegli accenni autoreferenziali molto cupi che sempre abbiamo riconosciuti nei progetti in cui N.A.N.O. (prima e dopo questo nome) è comparso.
Imprescindibile la maniera in cui su dodici tracce di lunghezza piuttosto omogenea vengono fusi un lirismo assolutamente dark, l’elettronica dalle tonalità pop che si alimenta soprattutto degli intensissimi testi e una virulenza emotiva che suscita tremori quasi post-punk. Il contesto di base rimane quella new wave molto cara anche al più illuminato degli ospiti (il disco ne fa una vera infornata, tra Pacifico, Sara Mazo e Max Collini), ovvero Federico Fiumani, che con le sue urla straziate grida tutta la sua rabbia (e quella di Lapiana) in “Lo Squalozecca”, uno dei brani più interessanti ed intriganti del disco. In realtà la quiete iniziale, con l’esplosione centrale e un intorpidimento progressivo verso il finale sembrano quasi indicare una gradualità nei toni e nei modi, con una tracklist quindi particolarmente studiata per avere certi effetti. L’elettronica soffusa, però curatissima, di Franco Battiato e gli Offlaga Disco Pax sembra albergare in molti dei brani meno aggressivi, i quali invece si cimentano in dure filippiche noise. Mancano contenuti politici, i quali sono addirittura scansati (vedasi la critica al ’68), per dimostrare come il “fare musica per una generazione”, nell’epoca dei social network, significhi scomparire poco dopo sotto il peso dei cinguettii o dei “mi piace”, mentre l’arte, quella vera, rimane anche dopo l’autore. E sembra che N.A.N.O. miri a questo.

Tra malinconia e rabbia, uno sfogo che non passerà inosservato in questo scarno duemilaundici musicale. Straconsigliato.

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