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Archive for the ‘ETICHETTA: Profound Lore Records’ Category

Recensione a cura di RENATO RANCAN
ETICHETTA: Profound Lore Records
GENERE: Doom


TRACKLIST:
1. Foreigner
2. Devoid of Redemption
3. The Legend
4. An Offering of Grief
5. Given To The Grave

Pochi gruppi possono dirsi più importanti dei Black Sabbath, fondatori di almeno due generi: metal e stoner; furono capaci di pubblicare in pochi anni sei album capolavoro che li consacrarono nella storia del rock, impossibile contare il numero di gruppi ispirati a loro. Con la fine degli anni ’70 finirono anche loro, le strade di Ozzy Osborne e Tony Iommi si divisero a causa degli eccessi di droga, e nacquero due carriere diverse, una nel mainstream del rock, dando luce a nuovi e inutili classici, l’altra partita col botto, sempre dignitosa ma alla fine noiosa.

I Pallbearer non sono altro che una delle tante possibili evoluzioni dei Black Sabbath, magari quella che tanti fan come me sognavano negli ultimi album da Iommi ma che non è mai arrivata: doom epico e melodico ma mai di cattivo gusto, sempre con moderazione, tempi lenti solenni avvolgenti ma non asfissianti come nel funeral doom metal, si viene cullati in questo ripetersi di neri riff perfetti nel loro incedere, una batteria posata, con il ride sempre ad accompagnare come nella migliore tradizione doom, ed infine la voce che al primo ascolto lascia le orecchie spalancate: un nuovo Ozzy Osborne, più esile e angelico, ma dalle inflessioni inconfondibili, difficile non rimanerne affascinati.

Ma perché parlare di un album così derivativo? Semplicemente la maggior parte del rock non si basa sull’innovazione ma sulle belle canzoni, e Sorrow And Extinction colpisce per questo, all’esordio questa band si mostra già matura, un suono azzeccato ed evocativo, canzoni dalla struttura da manuale, e una forte dose di personalità, i riff rimangono impressi come nuovi classici e la voce calza a pennello: fa riflettere su come lo stesso bistrattato Ozzy, dalle prestazioni vocali spesso imbarazzanti, sia stato fondamentale per intere scene, si pensi agli Sleep.

I Pallbearer sanno scrivere grandi canzoni, consapevoli dei propri mezzi e con l’intera scena metal già pronta ad acclamarli, vedremo se sapranno mantenere le aspettative che si fanno davvero alte per il prossimo album.

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