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Archive for the ‘ARTISTA: Paolo Rigotto’ Category

ETICHETTA: Controrecords
GENERE: Cantautorato

TRACKLIST:
Venire al Mondo (Prima)
E’ Successo
La Lingua
Facciamo Pace
Quasi Quasi
English Soup
Uomo Bianco
La Via Lattea
Un Diritto Mio
Fuori di Me
Cambiare Musica
Venire al Mondo (Dopo)

In passato The Webzine trattò già l’ironia tagliente e pulsante di Paolo Rigotto, nel suo ottimo Corpi Celesti. E’ passato poco tempo e Uomo Bianco è un’altra eccezionale prova di humor crudo e poliedricità come volevamo sentire nuovamente. Da “Venire al Mondo”, nella versione (Prima), iniziale, e (Dopo), conclusiva, fino alle impegnate “Quasi a Quasi” e “E’ Successo”, brandelli di espressionismo e quotidianità si fondono per raccontare con pratico realismo la concretezza di alcuni problemi, sociali o politici, nei quali trova sempre il modo migliore di riversare su traccia quella mordacità quasi satirica che lo contraddistingue. Anche religione in “Un Diritto Mio”, mentre “Cambiare Musica” e “Fuori di Me” mostrano un po’ di più della concezione personale di Rigotto nel fare musica, senza mai dimenticarsi una certa soggettività delle liriche. Difficile etichettarlo, questo oceano di pop, rock, elettronica e testi che talvolta schizzano in una sorta di rappato d’oltreoceano, e ci piacerebbe, pertanto, definirlo con una frase di Paolo:

Sono bianco quindi con imbarazzo riconosco di essere io stesso l’Uomo Bianco

E’ così che si riporta questo disco a tutti noi, come fosse un manifesto di una civiltà corrotta e a suo modo caotica. Caotica come la musica di Rigotto, un pot-pourri di generi mescolati con così tanta attenzione e originalità che al ventesimo ascolto può ancora stupire. Siamo ancora qui ad ascoltarlo, chissà per quanto tempo ancora.

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IN BREVE oggi esce col suo quarto numero a cura di Emanuele Brizzante, non più del misterioso A.B. Chi lo sa, se tornerà? Oggi vi parliamo di Corpi Celesti, un ottimo disco direttamente dal cantautore italiano Paolo Rigotto.

ETICHETTA: Nessuna
GENERE: Cantautorato italiano sperimentale

TRACKLIST:
1. Cronofilia (Canzone per Berta)
2. Integrazione
3. Male che Vada
4. Madama Dore’
5. Il Capo
6. Canzoni d’Amori
7. Scheda Madre
8. Due di Notte
9. Musica con la Cappa
10. La Fine del Mondo

Corpi Celesti, semplicemente questo. Se i “corpi celesti” non sono le dieci tracce, forse lo possono essere i nostri corpi (intesi come organismi), che si lasciano sbattere ai quattro venti dalla fragile emotività che irradia da questi brani.
Paolo Rigotto, da solo, mette in piedi una baracca più che sostanziosa, un parto di innumerevoli idee che si sovrastano, si incagliano l’una sull’altra, tutto per poter portare a termine il proprio task: proporre un disco geniale. Sperimentazioni elettroniche in voci “semi-vocoderizzate” e rumori di computer alla rinfusa (“Scheda Madre”) si fondono con le caratteristiche più classiche del cantautorato della tradizione, come se questo disco fosse una parentesi di tradizione tra il passato ed un futuro ancora da scoprire. Di cui forse, Paolo, ha visto alcune diapositive fluttuare nel cielo, e le ha volute riprodurre in musica, con brani come “La Fine del Mondo” (perché ne parlano tutti? Basta!).
Eccezionale disco che, nel soffocare della voce che spesso ti fa dubitare sulle capacità canore del suddetto, riesce a trovare un suo perché indagando sull’indole docile ma contemporaneamente maestosa di un cantautore che (ascoltate “Integrazione”) ha capito come fare a non farsi mettere in piedi in testa dal mercato.
Consigliato.

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