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Archive for the ‘ARTISTA: Pane’ Category

ETICHETTA: Dischi dell’Orsa, New Model Label
GENERE: Folk, prog

TRACKLIST:
1. L’Umore
2. Gocce
3. Orsa Maggiore
4. La Pazzia
5. Samaria
6. Tutto L’Amore del Mondo
7. Fiore di Pesco
8. Cavallo
9. Alla Luna

Difficile definire rock un disco acustico, ma con Orsa Maggiore del progetto Pane tutto è possibile. E’ stato fattibile, per loro, concepire un’opera vibrante di una virulenza nineties, pur senza utilizzare distorsioni killer o costruire impianti punk o grunge nei brani. E’ stato concepibile, per loro, sfoderare un’opera emotiva di grande impatto, senza grilli per la testa, semplice ma contemporaneamente penetrante, dai lembi soffici perché si può impugnare e tirare a sé per comprenderla meglio, tramite l’accostamento ad un mondo veramente “diverso”, fatto di folk, prog e jazz. Miscela che negli Stati Uniti chiamerebbero “roots music”.
Ci sono sia testi scritti nella band che riadattamenti dall’esterno (non manca neppure Majakovskij, tornato di moda grazie al Teatro degli Orrori e ora sballottato un po’ dovunque nella musica sedicente colta), stesi con seducente inquietudine su di una tavolozza magnetica, colorata e attraente, che produce interesse man mano che la si ascolta. Scorrono rapidi i brani più impulsivi e d’impatto (“Gocce”, la pinkfloydiana “La Pazzia”, “Fiore di Pesco”), mentre una certa dose di psichedelia progressiva statuaria si inerpica su sentieri sydbarrettiani, con qualche rarefatta traccia di swing jazzato e blues, come in “Tutto L’Amore del Mondo” e “Orsa Maggiore”, momenti topici di coscienzioso romanticismo. Nessuna traccia debole, ma nove momenti di singolare utilità all’interno di un disco, dove è risaputo che nel duemilaundici un’uscita discografica difficilmente manca di qualche filler infilato per problemi di tempistiche. Tasselli che combaciano perfettamente l’uno con l’altro, incastri unici di un’opera che si spera i posteri possano riscoprire e apprezzare.

In valore assoluto il progetto è tra i più interessanti degli ultimi tempi e il disco uno dei migliori di quest’anno. Leggermente cerebrale, forse troppo tiepido, in certi momenti, ma a tempesta passata ritorna visibile un vero e proprio piano di battaglia per dipingere il manifesto del nuovo folk prog italiano. E si chiama Orsa Maggiore.

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