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Archive for the ‘ARTISTA: Chuma Chums’ Category

GENERE: Un po’ di tutto, di tutto un po’
ETICHETTA: Boogie Records

TRACKLIST:
1. 46
2. Zona Nostra
3. Ciao Patente
4. Feston
5. Fucking Party Band
6. Portame
7. Sottomarina
8. Drum’n’dije
9. Pioggia sul Tetto
10. Grassie
11. So Ham – Ham So
12. Elektrobura
13. Deliriovacca

“Fucking Party Band”. Il manifesto dei Chuma Chums racchiuso in un titolo. La tendenza tipica dei contesti regionali più movimentati, come il Veneto, di originare “band da festone”, termine ripreso non solo dalla quarta traccia ma anche dal titolo, si colora di tinte sempre diverse ma confezionate su standard che comunque non si possono distaccare da quel codice che è diventato tradizione: festeggiare da noi veneti significa bere, significa a volte mare a volte discoteche, a volte concerti rock, e questi elementi non possono mancare nel linguaggio dei Chuma Chums così come, con un lessico e un tono diversi, non mancano nei Rumatera e non mancavano nei Pitura Freska, differente modo di interpretare lo spirito venexian.

Dentro a Fest-On vagheggiano generi molto differenti tra loro, un’accozzaglia abbastanza complessa da digerire. Le molecole sono accostate l’una all’altra seguendo leggi chimiche disordinate e quindi malfuzionanti, metafora che denuncia essenzialmente l’aggregazione forse troppo impulsiva di componenti tra i più vari: drum’n’bass (“Drum’n’dije”), punk e ska-punk (“Portame”, “46”), musica d’atmosfera, che meglio definiremo ambient (“So Ham – Ham So”), rock più classico ed elettronica (“Elektrobura”). La capacità di mettere mano ad elementi abbastanza fragili nel songwriting e di collegare generi diversi come la drum’n’bass e il punk dà sicuramente una dimensione diversa alla formazione, che riesce quindi a fregiarsi di tratti distintivi interessanti, un sound coriaceo quando dev’essere duro e graffiante, dosando distorti ed overdrive al punto giusto, più pulito quando l’elettronica spadroneggia sull’impianto del pezzo stesso. Siamo a un buon punto nel songwriting, visto che ci troviamo al terzo disco, ma l’esagerata eterogeneità che descrivevamo sopra tende a rovinare il tutto.

Sommario: i brani sono belli, il sound è perfetto dal primo all’ultimo secondo, ma manca il collante. La presenza, invece, di una motivazione che sta alla base del prodotto stesso ne giustifica anche i problemi di mancanza di coesione, mettendo in vista la coerenza che, si, questa abbonda. Prodotto valido, a modo suo.

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